E’ uno dei dilemmi che si pone chi deve scegliere l’abitazione dove andare a vivere. Vediamo allora i vantaggi dell’una e dell’altra soluzione.
Di Manuela Fiorini
Comprare casa o andare in affitto? Sul tema gli italiani sono divisi. Quasi a metà. Infatti, se nel 2005 il 71% preferiva acquistare la casa di abitazione, oggi la percentuale è scesa al 58%. Il resto sceglie l’affitto, una soluzione più elastica, soprattutto per i giovani e chi non vuole “legarsi” con un mutuo. Vediamo allora i vantaggi dell’una e dell’altra soluzione.
Chi sceglie di comprare casa oggi può contare su un mercato con prezzi ancora bassi. L’offerta, poi, è molto ampia e consente di potere scegliere la tipologia di abitazione più adatta alle proprie esigenze, sia che si tratti di una prima abitazione, sia che si disponga di un piccolo gruzzolo da investire nel mattone, approfittando del fiorente mercato degli affitti. Per chi invece non ha risparmi e deve rivolgersi a una banca per richiedere un mutuo, la bella notizia è che gli istituti di credito sono oggi più propensi a concedere finanziamenti. Nel primo trimestre del 2016, infatti, le famiglie hanno ricevuto per l’acquisto dell’abitazione 11.003 milioni di euro, pari a un +55% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Oltre ai tassi vantaggiosi, si può poi contare su nuove formule, come il rent to buy, che consente di pagare un affitto e destinare il mensile all’acquisto della casa e il leasing immobiliare. L’altra buona notizia è la cancellazione dell’Imu e della Tasi sulla prima casa (ad eccezione delle abitazioni di lusso delle categorie catastali A1, A8 e A9). Sempre per la prima casa, le imposte di registro, ipotecarie e catastali sono ridotte. Infine, se l’immobile è da ristrutturare, si può usufruire delle detrazioni fiscali per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica. Non bisogna dimenticare, poi, che una casa di proprietà può essere personalizzata a piacere.
L’affitto può essere preferibile in caso si necessiti di flessibilità. Gli studenti universitari o chi deve trasferirsi per lavoro può usufruire delle locazioni temporanee previste dalla legge 431/98. L’affitto, poi, consente di adattare la scelta dell’abitazione alle esigenze personali, cambiando casa più volte nel corso della vita. Inoltre, non si impegna il capitale, poiché non occorre un grosso investimento. Di solito si richiede un deposito cauzionale, un paio di mesi di locazione anticipata e le spese per la stipula del contratto. E’ quindi l’ideale se non si dispone di molti soldi o se il lavoro non è stabile. Un altro fattore da considerare, infatti, è che le spese di manutenzione straordinaria sono a carico del proprietario e non dell’affittuario. Infine, si può decidere di vivere in affitto come “prova” prima di acquistare, valutando, per esempio, il quartiere, la zona o il tipo di abitazione. Spesso, poi, in affitto ci si può permettere una casa più grande o di maggior prestigio.